Nella mitologia greca Moros è la personificazione del destino avverso ed inevitabile, che porta ogni essere, mortale o meno verso la sua fine prestabilita. Si sa molto poco su di lui, a parte che è onnipresente, onnisciente e onnipotente, neppure Zeus può sconfiggerlo. È figlio di Notte e fratello di altre divinità quali Eris, Thanatos e Hypnos. Secondo la tradizione venne concepito senza bisogno della controparte maschile come i suoi fratelli e sorelle, ma secondo Igino Notte lo concepì con Erebo.

"Notte poi partorì l'odioso Moros e Ker nera e Thanatos, generò il Sonno, generò la stirpe dei Sogni; non giacendo con alcuno li generò la dea Notte oscura; e le Esperidi che, al di là dell'inclito Oceano, dei pomi aurei e belli hanno cura e degli alberi che il frutto ne portano; e le Moire e le Kere generò spietate nel dar le pene: Cloto e Lachesi e Atropo, che ai mortali quando son nati danno da avere il bene e il male, che di uomini e dei i delitti perseguono; né mai le dee cessano dalla terribile ira prima d'aver inflitto terribile pena, a chiunque abbia peccato."

[Teogonia di Esiodo, vv. 211-222]

Bibliografia

  • (ES) Jordi Parramon i Blasco, Diccionari de mitologia grega i romana, Barcelona, Educaula, settembre 2010 [1997], ISBN 978-84-92672-85-1.

Collegamenti esterni

  • (EN) Moros, su Theoi Project.

Greek Mythology Moros

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Moros Deidad Primordial En La Mitología Griega

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